Alborosie trasforma Parabiago in un quartiere di Kingston
L'artista italo-giamaicano con il solo potere della musica ha stregato migliaia di fan accorsi al Marazzini-Venegoni per il suo concerto
In una fredda notte di inizio estate Parabiago si è trasformata in un quartiere di Kingston. La magia è durata poco, pochissimo: solo qualche ora, ma sicuramente sarà uno degli eventi più strani ed inspiegabili di questo 2013. Il "mago" che ha realizzato questo incantesimo è Alberto D'Ascola, meglio noto con il suo nome d'arte: Alborosie.
L'ex leader dei Reggae National Tickets è salito sul palco intorno alle 23. Felpa verde, jeans e cappello giamaicano in testa. Sembrava quasi una persona "normale", non una star del reggae mondiale capace di catapultare migliaia di persone in un'altra dimensione. Per mettere in atto il suo sortilegio non ha avuto bisogno di nessun attrezzo: gli è bastata la sua musica.
Una volta sul palco ha incominciato a fare la sua magia. Liberati i dreadlock dal cappello, li ha sciolti facendoli roteare un paio di volte a tempo di musica, ha immediatamente catapultato l'intero campo da rugby a Kingston.
Alborosie ha suonato diversi suoi successi tra cui "No cocaine", "Herbalist", "Who you think you are". L'incantesimo si è fatto sempre più intenso. Poi il colpo di scena: "Ragazzi, ora suonerò diverse canzoni del mio nuovo album: 'Sound the system', non preoccupatevi se non le sapete".
Sulle prime, i presenti, sono rimasti un po' spiazzati dal "regalo" dell'artista italo-giamaicano. Ma lo "stallo" è durato poco, solo una manciata di minuti. I ragazzi hanno ripreso a ondeggiare con l'artista. Purtroppo anche le cose belle hanno una fine: venti minuti dopo la mezzanotte Alborosie ha salutato Parabiago: "Siete stati stupendi", ha urlato nel microfono. Il Marazzini-Venegoni abbandona la Giamaica e torna nell'Altomilanese. Alborosie lascia il palco. Tutto sembra essere finito, ma la festa continuerà questa sera con un gruppo made in Parabiago: i Punkreas.
