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Zoran Music e Daniele Galliano a Legnano

Il palazzo Leone da Perego dal 5 novembre al 5 febbraio 2012 ospiterà le mostre di Zoran Music e di Daniele Galliano

Dopo il successo della mostra Rodin – Le origini del genio, con 40.000 visitatori, Legnano propone un’esposizione di rilievo storico e critico, dedicata a Zoran Music (Gorizia, 1909 – Venezia 2005), una delle personalità più riconosciute dell’arte italiana del Novecento.

La mostra curata da Flavio Arensi, direttore artistico di SALe - Spazi Arte Legnano è intitolata "Se questo è un uomo" e presenterà settanta opere, di cui 50 olii, disegni, tecniche miste e incisioni in grado di ripercorrere la carriera dell’artista dagli esordi coi primi autoritratti, ai paesaggi dalmati, ai motivi dei cavallini, fino alle ultime enigmatiche figure molto scarne e alle vedute rarefatte di Venezia.

L'intento è quello di valutare la figura umana all'interno dell'opera dell’artista goriziano in una sorta di viaggio che rimandi ai singoli nuclei pittorici, unendo tutti i periodi storici.

L’esposizione legnanese ruoterà attorno al fulcro costituito dal ciclo “Noi non siamo gli ultimi”, iniziato negli anni Settanta, dedicato al dramma della deportazione e dell'internamento nel campo di Dachau della Germania nazista, unanimemente considerato dalla critica internazionale il più interessante e intenso nucleo pittorico del maestro.

All'interno del mondo di Music si sente costantemente una forte attrazione per la vita, in ogni sua particolare declinazione e forma. I grandi pini si trasformano così nelle mane aguzze dei morti, che tornano in forma di nodo di corda usato per le imbarcazioni veneziane, e i grandi territori dalmati sono una amplificazione dei confini delle Cadastre de cadavres, mentre gli autoritratti e i ritratti dell’amata moglie Ida, o le figure uncinate, sono la trasfigurazione del mistero della vita, tutto con un ritmo pittorico unico fra gli artisti del secolo scorso.

Per il Sindaco di Legnano Lorenzo Vitali "Le nuove iniziative espositive rappresentano, dopo il grande successo di Rodin, la continuazione di un impegno ormai decennale dell’amministrazione legnanese nel campo dell’arte.

In un periodo economicamente difficile, la città tiene fede a un progetto culturale forte che in questi anni ha portato sul territorio artisti di importanza internazionale, con grandi riscontri sia di pubblico che di critica. La cultura si conferma dunque un bisogno fondamentale per tutti, tanto più in periodi duri, poiché porta alle persone ricchezza interiore e identitaria, insieme ad una speranza per il futuro"

In contemporanea Palazzo Leone da Perego ospiterà la mostra di Daniele Galliano "Urbi et orbi", uno dei principali protagonisti della pittura figurativa del nostro paese a partire dagli anni Novanta, che ha iniziato portando all’estremo l’idea di corpo per poi indagare il paesaggio e gli spazi aperti con una ricerca tutta interna al linguaggio della pittura, ben aldilà dell’immagine stessa.

La mostra, curata da Luca Beatrice, presenterà un corpus di venti dipinti dell’artista torinese, la cui pittura implica un tempo che si concentra sulla dimensione del momento attuale, privo di passato e di futuro.

I suoi quadri più attuali hanno inquadrature non frontali, spesso pochi colori e propongono una prospettiva priva di profondità per marcare la loro dimensione assoluta in un presente in continuo movimento. Il linguaggio espressivo dell’artista, fin dagli esordi, si caratterizza per quel lasciare in voluta evidenza il fatto che ogni dipinto è tratto da una foto, oppure nasce da un’immagine vista, catturata e rielaborata attraverso una forte componente emotiva.

Maurizio Cozzi, assessore alla cultura della città di Legnano, sottolinea "la grande attenzione che la città dedica ai maestri della nostra contemporaneità. Music, d'altronde, ha caratterizzato il dialogo fra la cultura mediterranea e quella nordeuropea, traducendo in pittura il dramma che ha segnato il nostro continente, ma senza trasformalo in una presa di posizione faziosa, invece richiamando tutti gli uomini ai propri doveri di esseri civili.

Anche Galliano dimostra un'attenzione particolare per l'uomo, in tutte le sue dimensioni, da quella intima e sessuale, fino ai grandi raduni di massa, ed è un piacere per la città cercare un confronto fra due personalità tanto potenti nell'uso del linguaggio pittorico".
 

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