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Legnano, il sindaco della Lega Fratus arrestato per corruzione ritira le dimissioni

È successo nel pomeriggio di giovedì. La Lega: "Abbiamo piena fiducia nella giustizia"

Ha ritirato le proprie dimissioni da sindaco Giambattista Fratus (Lega), primo cittadino di Legnano arrestato giovedì 16 maggio con il vicesindaco Maurizio Cozzi e l'assessore alle opere pubbliche Chiara Lazzarini; accusati, a vario titolo, di turbata libertà degli incanti, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente e corruzione elettorale. In breve? In questo momento il comune di Legnano è gestito da un commissario prefettizio che però appena Fratus terminerà i domiciliari dovrà lasciare il posto al primo cittadino.

"È la miglior decisione — ha sottolineato in una nota il segretario della Lega lombarda Paolo Grimoldi —. Abbiamo piena fiducia nella giustizia e siamo certi che verrà fatta totale chiarezza sulla posizione di Fratus, e che non resteranno ombre su di lui, ma l’amministrazione di un Comune importante come Legnano non può attendere i tempi lunghi della nostra giustizia". Secondo il "lumbard" Grimoldi, "non sarebbe giusto un passo indietro, neppure nei confronti dei cittadini di Legnano che con il loro voto hanno scelto Fratus come loro sindaco, non sarebbe giusto attendere i tempi troppo lunghi della giustizia, per cui come Lega diciamo e ripetiamo a gran voce che siamo tutti con Giambattista Fratus e sposiamo la sua scelta di ritirare le dimissioni".

Una esperienza politica, quella dell'amministrazione Fratus, che lo stesso consiglio comunale pensava essere terminata. Venerdì 24 maggio il capogruppo della Lega del parlamentino, Federico Colombo, aveva dichiarato ai microfoni di Legnanonews: "ora si apre una nuova pagina politica a Legnano. Ci sono tante persone perbene, in gamba, capaci che ho conosciuto. Io credo che si debba ritentare l'esperienza del centrodestra a Legnano, con persone nuove e con volti nuovi. Noi come Lega diamo sempre la massima disponibilità. Adesso vedremo in questi giorni cosa succederà". 

Il Pd: "Il sindaco ha 'truffato' le istituzioni giudiziarie"

"Il leghista Fratus, dopo aver 'truffato' le istituzioni giudiziarie — ha dichiarato la segretaria metropolitana del Pd, Silvia Roggiani — ritira le dimissioni temporanee e, pur agli arresti domiciliari, torna in carica come sindaco". 

"Per evitare che il ricorso al Tar venisse accolto ha presentato delle dimissioni fittizie — ha continuato Roggiani. Un comportamento indegno e inqualificabile, l'epilogo peggiore per il segretario provinciale del Carroccio, già delegittimato dalla sua maggioranza e poi dalle accuse di corruzione da parte della magistratura". 

Poi Roggiani ha concluso: "Un politico incapace di ammettere il suo fallimento istituzionale, per non deludere il suo capo. Non i cittadini di Legnano, ma Matteo Salvini".

M5s: "Uno schiaffo ai cittadini"

"È un comportamento inaccettabile e assurdo, l’ennesima dimostrazione che la Lega tratta l’amministrazione pubblica senza alcun rispetto per i cittadini — ha tuonato in una nota Gregorio Mammì, consigliere regionale del M5s Lombardia —. Le accuse a Fratus sono gravissime e non è tollerabile che l’ex sindaco si autoassolva e faccia finta che non sia successo nulla ritirando le dimissioni".

"Fratus avrebbe dovuto risparmiare a Legano la pena delle vicende giudiziarie — ha proseguito Mammì —. Non contento rifila al Comune la sceneggiata delle dimissioni false, uno schiaffo ai cittadini onesti. Oggi sulla sedia di primo cittadino non ha nessuna credibilità. Ci auguriamo che Salvini prenda sul serio il ruolo di Ministro dell’Interno e faccia, per una volta, l’interesse dei cittadini commissariando il Comune di Legnano che merita un’amministrazione al di sopra di ogni sospetto.

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