Carlo Pariani, responsabile della Cub di Legnano è soddisfatto del gazebo di sabato in p.za Mercato. L'obiettivo era quello di denunciare il lavoro precario, una piaga sociale che coinvolge non solo i giovani, ma anche gli italiani e gli stranieri.

"E' andata bene siamo stati lì fino alle 16.30-17 e abbiamo preso nota di molti contratti e le persone ci verranno a trovare in sede (via C. Colombo 17) e abbiamo distribuito volantini. Il 90% dei contratti sono illegali e quello dei contratti è un terreno complicato e inesplorato".

Sabato Carlo, ex lavoratore dell'Alfa di Arese ora in cassa integrazione, è stato aiutato da Falilou Gueye, un senegale e protagonista della prima causa vinta dalla Cub. "Falilou lavorava in una fonderia a San Giorgio su Legnano e aveva alle spalle 4-5 contratti a tempo determinato.

Si è rivolto a noi e abbiamo iniziato la causa e alla fine il pretore ha giudicato i contratti illegittimi. Ora Falilou è ritornato a lavorare con un contratto a tempo indeterminato. Molte persone che abbiamo aiutato hanno preferito i soldi, una persona ha preso 7000 euro".

Falilou ha tradotto in inglese e francese i volantini e andava in giro a spiegare agli altri immigrati il lavoro della Cub.