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Valentina Bizzarri, un angelo che continuerà a vivere nell'ospedale

Ieri si è tenuta presso l'ospedale la conferenza in cui i genitori di Valentina Bizzarri, la 23enne morta 4 mesi fa a causa di un grave incidente stradale, hanno donato due respiratori portatili

Valentina Bizzarri, la ragazza 23enne morta a giugno dopo un grave incidente stradale, continuerà a vivere nell'ospedale Nuovo di Legnano grazie alla donazione di due respiratori portatili da parte di Nando e Rosaria, i genitori. Essi, su cui è posta una targa in ricordo di Valentina, saranno impiegati sia per i malati gravi sia per i casi d'emergenza.

Quattro mesi fa l'addio nella chiesa del Redentore gremita di parenti amici, vicini di casa gli stessi che hanno contribuito alla donazione, ma oggi la sofferenza di quei giorni, la corsa in ospedale, la speranza che fosse solo un brutto incubo si è tramutata in un gesto di forte umanità e generosità per gli altri, per altre famiglie che, purtroppo, ricevono o riceveranno il brusco scossone della vita a volte gioiosa a volte funesta. "L'istinto di donare bisogna averlo prima e non dopo che sembra un atto giustificatorio che non lo è. Questi apparecchi possono aiutare altri. I soldi a volte servono per stupidate. E' triste per me ricordare quei momenti ma deve essere una gioia oggi", dichiara Nando il padre di Valentina con gli occhi lucidi ricordando il suo "angelo danzante".

Valentina amava la danza e proprio quel giorno stava andando a Milano con due amiche per un stage di ballo. Era vestita con gli abiti con cui danzava, gli stessi che Sergio Morra, Direttore Struttura Semplice Coordinamento Emergenza Territoriale, si ricorda perchè quella sera passava di lì, nel luogo dell'incidente, dopo il turno in 118 in sella alla sua motocicletta e ha aiutato a prestare soccorso a Valentina.

"E' difficile parlare di questo argomento. Io parlerò di altro di vestiti che si indossano. Ricordo di quel giorno la maglia tagliata e i pantaloni stracciati. Per noi questi abiti danno fastidio e li eliminiamo ma sappiamo che c'è qualcosa di prezioso dentro. Ricordo gli abiti di motociclista, i miei, e poi la divisa arancione della volontaria del 118 che aveva la stessa età di Valentina. In 30 anni ho aiutato circa 350 persone al trapasso, a volte l'ultima parola o l'ultimo concetto lo dicono a  me e questo ti tocca. Non ci si abitua mai. All'inizio si è molto tecnici e poi con gli anni si lascia spazio all'emotività", racconta.

Nella nuova sala riunioni dell'ospedale Nuovo, inaugurata proprio in questa occasione, si respirava un senso di pace ritrovata dopo i momenti di sofferenza che permangono, ma come se nel un segno tangibile delle apparecchiature donate abbiano trovato un significato. "Il nostro è un mondo di sofferenza fisica per l'ammalato e psicologica per i suoi familiari. Eppure qui c'è anche tanta umanità e quando viene riconosciuta, come avviane oggi, abbiamo la conferma che si tratta di un sincero sentimento di gratitudine", ha dichiarato il dott. Danilo Radrizzani Direttore UO Anestesia Rianimazione Ospedale di Legnano.

La dott.ssa Carla Dotti, direttore generale dell'Azienda ospedaliera di Legnano, alla conferenza ha invitato tutti i direttori dei dipartimenti e lo staff infermieristico che si sono occupati di Valentina. Presenti il Direttore amministrativo Ao Legnano, Giancarlo Bortolotti e il dottor Aldo Minuto, Direttore Dipartimento Emergenza-Urgenza Azienda Ospedaliera di Legnano. "Ero arrivato in ospedale nella speranza di trovare mia figlia viva e invece no. Ho trovato delle persone professionali, non insofferenti alle domande, ma interessate nel rispondere. Sono "contento" di aver dato l'addio a Valentina in questo ospedale. Tanto di cappello per il vostro impegno. Ringrazio il pronto soccorso e a chi ha operato mia figlia. Grazie", continua il padre.

Anche l'Ospedale ha voluto fare un dono ai genitori di Valentina, donando loro una targa in ricordo della loro figlia.

 

 

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