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Forte (Pd): "Referendum grande successo"

Il coordinatore del Pd di Legnano riflette sulla necessità del voto e sull'utilità dei quesiti referendari per la vitalità democratica del Paese

Oggi è l’ultimo giorno di campagna per i referendum, per i quali nelle due giornate di domenica e lunedì, siamo chiamati a votare. Salvatore Forte, coordinatore del Pd a Legnano è per i quattro sì. “I referendum in Italia, da alcuni anni, non godono di buona fama - spiega -. La tendenza è boicottarli facendoli passare per inutili, ricordando alla gente che non è un obbligo andare a votare e, conseguentemente, invitandola più o meno esplicitamente appunto a non andare a votare. Il votare certo non è un obbligo ma è un diritto-dovere civico, politico, sociale e istituzionale una volta molto sentito oggi diventato incerto, trascinato in qualche modo nel vortice del degrado etico e morale di questo nostro paese".

"Per fortuna che il presidente Napolitano ha appena ricordato che lui è un elettore che ha sempre fatto il proprio dovere e per fortuna che i risultati delle ultime amministrative hanno segnato una svolta che dice che forse si comincia a mettere un argine a questo degrado - continua -. E allora, per senso delle istituzioni e per rafforzare il senso della svolta, è importante che si vada a votare per i referendum e si esprima così il proprio parere che non può essere espresso con il non voto. Il non voto è un voto non dato e nulla dice sulle idee dell’astenuto che in questo modo non è utile né a se stesso né al paese. Sbaglierebbe poi chi pensasse che l’esito positivo dei referendum è il modo per dare la spallata finale a un governo dannoso per l’Italia".

"I referendum sono oltre questo pur importante obiettivo - conclude -; si occupano, se così si può dire, di cose più serie, che non sono di destra o di sinistra e che coinvolgono qualità della vita, sicurezza, uguaglianza dei cittadini e tutela dell’ambiente che consegniamo ai nostri figli. Quattro SI quindi per dire: che l’acqua deve restare un bene pubblico accessibile a tutti i cittadini e non ci deve essere chi lucra sulle spalle degli altri; che il nucleare in generale, e quello proposto dal governo italiano in particolare, è contro il futuro (un futuro che invece si rende possibile attraverso lo sviluppo dell’economia verde, dell’efficienza energetica, delle fonti rinnovabili come il solare, l’eolico, le biomasse, i biocarburanti e la geotermia); che tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge, anzi che chi si occupa della cosa pubblica deve essere addirittura più uguale degli altri e quindi non può avere leggi ad personam a suo favore”.

 

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