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Da Liverpool all'ospedale di Legnano, la storia di Mariangela Panebianco: "cervello" di ritorno

La dottoressa è dirigente di neurologia nel nosocomio tra le province di Milano e Varese

Prima incarichi prestigiosi all'estero: collaborazioni con ospedali inglesi e francesi. Poi la scelta di tornare a lavorare in Italia, all'ospedale di Legnano. Una scelta di vita controcorrente: non un cervello in fuga, ma un cervello di ritorno. È la storia di Mariangela Panebianco, neurologa nata in Sicilia 41 anni fa.

La sua storia professionale inizia a Catania nel 2000 quando si laurea a 24 anni con 110 e lode. Successivamente si specializza in neurologia, sempre con il massimo dei voti: studia tre anni nella città siciliana, e i rimanenti due anni alla Cattolica di Roma. Seguono cinque anni di lavoro intenso, matto e disperatissimo in cui Mariangela accetta tutti gli incarichi, ma «nulla di definitivo», precisa. Il giro di boa arriva nel 2010: «Vinco un dottorato di ricerca internazionale in neurobiologia, della durata di  quattro anni. I primi due anni li trascorro a Catania, poi mi offrono la possibilità di andare all’estero». 

Prende la figlia di 4 anni e mezzo e vola: destinazione Università di Liverpool, mentre il marito resta al suo lavoro in banca. «Entro a far parte di un grande team universitario, faccio ricerca scientifica, in particolare utilizzando tecniche di mappatura cerebrale. Divento autore “Cochrane” per l’”Epilepsy Group” ed inizio a pubblicare reviews e a collaborare con autori di tutto il mondo».

Ma è solo una parte della vita di Mariangela: concluso il dottorato firma un contratto da dirigente neurologa al “The Walton Center Hospital”, ospedale universitario, un centro di eccellenza nelle neuroscienze. Non solo: scrive anche un capitolo di Neuroanestesiologia per Elsevier, uno dei maggiori editori mondiali in ambito medico e scientifico. Segue un trasferimento di due mesi in Francia, all’Università Pitié-Salpêtrière di Parigi, dove porta il suo contributo scientifico a un studio clinico congiunto.

Nel 2015 il secondo giro di boa nella vita di Mariangela: nel pieno della carriera nel Regno Unito decide di rientrare in Italia. Lascia la Gran Bretagna per tornare in Sicilia, ma l'università le offre un contratto part time da ricercatore. La svolta arriva all'inizio del 2016 quando incontra la dottoressa Patrizia Perrone dell'ospedale di Legnano, e proprio nell'ospedale a cavallo tra le province di Milano e Varese vince il concorso per un posto da dirigente in Neurologia.

Alla domanda Perché tornare in Italia dopo tanti riconoscimenti? Risponde che «È difficile dare un’unica, razionale risposta. In Inghilterra ottengo riconoscimenti e prestigio, ma l’Italia mi mancava. Volevo riunire la mia famiglia. Ma forse la motivazione più grande è stata il voler essere riconosciuta e apprezzata in Italia, volevo rimettermi di nuovo in discussione».

La dottoressa Panebianco si trova ogni giorno al quarto piano area B, divisa fra reparto, neurofisiologia e cura dell’epilessia. Al sabato a Malpensa: destinazione Catania. Il marito e la bimba l’aspettano all’aeroporto. Per loro non sarà mai un “cervello di ritorno”.

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